LA BUFALA DEL CALIFFATO ISLAMICO CHE ORDINA L’INFIBULAZIONE DI TUTTE LE DONNE

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mattino-califfato-infibulazione-donne-bufala-piccoloLA BUFALA DEL CALIFFATO ISLAMICO IN SIRIA E IRAQ CHE ORDINA L’INFIBULAZIONE DI TUTTE LE DONNE

Il 23 Luglio 2014 il Mattinonline della Lega dei ticinesi pubblica un articolo dove si sostiene che in Siria e Iraq l’ISIS (Stato Islamico Siria e Iraq, o anche Califfato Islamico) avrebbe ordinato l’infibulazione (asportazione del clitoride) di tutte le donne, seguendo il presunto ordine del Profeta Muhammad. Oltre a ciò ripete una vecchia bufala sull’esistenza di jihadiste del sesso per soddisfare i bisogni sessuali dei combattenti. Comunque il mattinonline non é l’unico ad aver pubblicato questa storia, anche molti importanti giornali (come Il Giornale, Repubblica,  il messaggero, tgcom 24 e molti molti altri copiando tutti la sorgente primaria Adnkronos) la hanno pubblicata, ma almeno alcuni hanno avuto la decenza di ricordare che la notizia non era stata verificata e che si potevano subito notare alcune incongruenze, come possiamo leggere su La Repubblica.

Ovviamente la storia é tutta una bufala.

Il portale online Bufale.net si é occupato della vicenda e per questo ricopierò alcuni loro passaggi (ma anche altre pagine come “Bufale un tanto al chilo“), ringraziandoli di cuore per il bel lavoro di contro-informazione:

Alle volte basta saper aspettare prima di pubblicare, ma  purtroppo i giornali nazionali e quelli esteri NON SEGUONO QUESTO PRINCIPIO e fanno sempre a gara per PUBBLICARE UNA NOTIZIA IN ANTEPRIMA IN PRIMA PAGINA.  Non serve verificare la notizia, se è falsa,  basta rettificarla a pagina 18 …  6 giorni dopo.

E’ bastato aspettare per avere la conferma che la notizia è un falso direttamente da ansa sul feed a pagamento inizialmente (ecco una copia qui)

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Nell’articolo firmato da Lorenzo Trombetta (Ansa) si legge:

Tutte le donne dello Stato islamico (Isis) vanno sottoposte a una mutilazione genitale per impedire la diffusione del peccato. E’ scritto in un decreto del “Califfo” Abu Bakr al Baghdadi che in un battibaleno ha fatto il giro di siti e social network.

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Falso decreto del 21.07.2013

Un falso redatto in modo approssimativo: così appare a molti il “decreto”, che imporrebbe atroci mutilazioni genitali alle donne delle regioni irachene e siriane sotto il controllo del gruppo qaedista. Simili pratiche, commentano numerosi osservatori, non appartengono alla tradizione islamica e sono state più volte denunciate dalle autorità religiose dei Paesi musulmani.

Il documento, che ha suscitato reazioni persino dal mondo politico e istituzionale italiano, presenta molte incongruenze: a partire dalla data, dal marchio del gruppo, dalle fonti citate e usate per legittimare in senso “islamico” la presunta decisione del “Califfo” Abu Bakr al Baghdadi. Quest’ultimo non viene inoltre citato, come solitamente avviene, con tutto il suo apparato di nome di origine, patronimico, appartenenza tribale, ma solo col suo nome acquisito di battaglia.

Baghdadi è stato ‘promosso’ come “Califfo” e come “principe dei credenti” solo tre settimane fa. Eppure il “decreto”, datato 21 luglio 2013 (corr. 11 luglio 2013, NdR), cita Baghdadi come “nostro signore principe dei credenti” e “califfo”. L’anacronismo si fa ancor più evidente in altri elementi del testo. Alla fine di giugno scorso, lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante aveva annunciato di non chiamarsi più così bensì soltanto “Stato islamico”.

Ma nel “decreto” l’intestazione e il timbro in calce riportano la vecchia denominazione. E ancora, sullo scarto temporale tra testo e cronaca: in alto a destra del “decreto” appaiono le insegne dello Stato islamico, “regione di Aleppo, provincia di Aazaz”, a nord della metropoli settentrionale siriana. Ma i qaedisti hanno dovuto abbandonare la zona da diversi mesi, cacciati verso est dal variegato fronte di insorti siriani. 

Il testo afferma che “per proteggere lo Stato islamico in Iraq e nel Levante e nel timore che il peccato e il vizio si propaghino tra gli uomini e le donne nella nostra società islamica, il nostro signore e principe dei fedeli Abu Bakr al Baghdadi ha deciso che in tutte le regioni dello Stato islamico le donne debbano essere cucite”. In fondo al testo e dopo una dubbia sequenza di citazioni della tradizione profetica, si legge: “tutti questi racconti e altri supportano l’invito del Profeta alla circoncisione delle donne”. 

Il “decreto”, diffuso su Twitter da account la cui autenticità non può essere verificata in maniera indipendente, nelle ultime 24 ore è stato rimbalzato sui social network. Numerosi media occidentali hanno riportato in modo acritico la notizia dell’”imposizione dell’infibulazione” alle donne presenti nei territori controllati dai qaedisti: da Aleppo in Siria a Mosul in Iraq. 

Il testo, che presenta numerosi errori tipografici, si basa inoltre su presunti detti attribuiti al Profeta Maometto, ma le fonti usate non sono quelle solitamente citate per sostenere la validità della tradizione profetica. In particolare si citano alcuni trasmettitori dei detti (ahadith) di Maometto, ma questi personaggi risultano sconosciuti – se non inventati – a chi studia la scienza dell’autenticazione degli ahadith del Profeta.

(Ansa, 23 luglio 2014).

 

Adesso è presente anche un comunicato Ansa in quelli gratuiti: “Infibulazione per tutte le donne, Siria choc. Ma e’ giallo” dove si confermano i dubbi sulla vicenda.

In conlcusione:

In Siria e Iraq c’é una guerra tra dittature e ribelli dove la propaganda e la disinformazione hanno il loro ruolo. Purtroppo molte bugie escono anche sui giornali esteri senza essere verificate e vengono subito riprese dai giornali islamofobi come il Mattino della domenica e il Mattinonline proprio perché speculano sull’odio nei confronti dei musulmani e degli stranieri.

 

Aggiornamento del 25.07.2014

Il giornale “the Guardian” afferma che l’ISIS ha negato di aver mai pronunciato questo decreto di infibulazione. Mentre la BBC ci informa che, secondo i bloggers, la notizia possa essere uscita sui media semplicemente per screditare l’ISIS

3 pensieri riguardo “LA BUFALA DEL CALIFFATO ISLAMICO CHE ORDINA L’INFIBULAZIONE DI TUTTE LE DONNE

    Claudia di Giorgio ha detto:
    26 luglio 2014 alle 23:40

    se fosse una bufala stasera su Tg canale 5 non lo avrebbero fatto vedere!!!!

      muslim ha risposto:
      27 luglio 2014 alle 02:44

      ma che modo di ragionare é questo, il TG ripete le stesse notizie che dicono sui giornali, tutti a prendere informazioni dall’ANSA, REUTERS etc. Moltissime volte si sbagliano e correggono, ma ovviamente i TG non correggono mai niente.

    Bufale sul “Califfato” | Kelebek Blog ha detto:
    8 settembre 2014 alle 06:50

    […] – LA BUFALA DEL CALIFFATO ISLAMICO CHE ORDINA L’INFIBULAZIONE DI TUTTE LE DONNE https://bufaledelmattino.wordpress.com/2014/07/24/la-bufala-del-califfato-islamico-che-ordina-linfibu… […]

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